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Whit at Apr 20, 2020 12:24 PM

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Grinsley e prendendo la via verso Leeds, nel Yorkshire, cominciammo un giro nelle cittá di provincia della Gran Bretagna. L'accoglienza che ci fu fatta dappertutto era cosi cordiale, che noi poveri Yankees esiliati, provammo quella sensazione ineffabile di trovarsi per cosí dire in famiglia. A Leed seguí Liverpool, la grande cittá marittima, poi Manchester dove abbiamo ritrovato vecchi amici ed acquistatone dei nuovi. Una beneficiata da noi organizzata per i diciannove superstiti di Balaclava che si trovavano nell'indigenza, fu una delle piú produttive per quei disgraziati. La rappresentazione stessa fu, si deve confessarlo, una delle piú interessanti dal punto di vista storico. I soldati inglesi, passato, presente e futuro, erano rappresentati nella medesima, i primi dai vecchi veterani, i secondi dai lancieri del principe di Galles e quelli dell'avvenire dai cadetti della cittá. Poi fu la volta di Sheffield, la grande cittá industriale dove i nostri Indiani ammirarono con gioia i coltelli di tutte le dimensioni e di tutte le forme, la fabbricazione dei quali è d'una fama mondiale. Soke-on- Trent, colle sue fabbriche di stoviglie di terra di Wedgwood, fu per loro un nuovo oggetto d'ammirazione; Nottingham la cittá dei merletti, Leicester piena di ricordi storici e Birmingham colle sue fucine clhe sembrano tanti inferni, dovo il ferro è continuamente in fusione, stupirono in nostri Indiani.

Cardiff nel paese dei Vallesi, sembra una cittá americana. La sua popolazione ed i suoi affari hanno aumentato da nove anni del 55%. Questa fu una delle cittá che ci diede il maggior guadagno. In sei giorni i nostri incassi arrivarono a 10.000, ossia 250.000 franchi e l'affluenza dei visitatori venuti da tutte le parti era talmente grande, che ne risultó alla Borsa un aumento dei valori delle ferrovie; una trattoria servi piú di 15.000 pasti! Ci recammo poi a Bristol rinomato porto occidentale dell'Inghilterra; a Plymouth Devonpart, le due cittá gemelle militari e commerciali; i nostri successi furono grandi e resero la nostra visita nel dell'Inghilterra molto gardevole Brigthon c'incantó per la sua bellezza, ma ci lasció anche un'impressione di spavento, giacché subimmo un trribile ciclone, che non sará facilmente cancellato dalla nostra memoria. Questa fu la nostra ultima fermata prima dalla nostra partenza per Glasgow, l'inverno in un edifizio specialmente adat- tato e dove abbiamo avuto l'occasione di conoscere le qualitá particolari dello Scozzese. Fu appunto lì che 6000 fanciulli orfani ci cantarono il „Yankee Doodle" in testimonianza della loro simpatia per l'America libera. Noi ci ricordiamo sempre con benevolenza l'accoglienza che Glasgow.
Il nostro ritorno a Londra, cittá nella quale abbíamd avutó grandi trionfi, ci richiamó tutte le rimembranze gradevoli che vi ayevamo conservato fin dal nostro ultimo soggiorno. La stagione ebbe la sua chiusura con un omaggio oltremodo lusinghiero. ILa corte era in lutto per il principe Alberto- Vittorio e Sua Maestá la regina d'Inghiltera, Imperatrice delle Indie, manifestó il desiderio che fosse data una rappresentazione speciale e privata al castello di Windsor. Sua Maestá é pure l'unica sovrana che ha visto il Wild West coi Rough Riders mondiali in rappresentazione speciale.

Migliaia di persone assistettero alla nostra partenza, allorché abbandonammo l'Ingilhterra, portando con noi l'espressione del loro sincero rincrescimento. Fummo imbarcati ai Docks di Tilbury sopra una meravigliosa nave transatlantica americana, Mohawk, traversammo il mare del Nord, il canale della Manica e l'Atlantico, per sbarcare a Jersey City, dove fummo f

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Grinsley e prendendo la via verso Leeds, nel Yorkshire, cominciammo un giro nelle cittá di provincia della Gran Bretagna. L'accoglienza che ci fu fatta dappertutto era cosi cordiale, che noi poveri Yankees esiliati, provammo quella sensazione ineffabile di trovarsi per cosí dire in famiglia. A Leed seguí Liverpool, la grande cittá marittima, poi Manchester dove abbiamo ritrovato vecchi amici ed acquistatone dei nuovi. Una beneficiata da noi organizzata per i diciannove superstiti di Balaclava che si trovavano nell'indigenza, fu una delle piú produttive per quei disgraziati. La rappresentazione stessa fu, si deve confessarlo, una delle piú interessanti dal punto di vista storico. I soldati inglesi, passato, presente e futuro, erano rappresentati nella medesima, i primi dai vecchi veterani, i secondi dai lancieri del principe di Galles e quelli dell'avvenire dai cadetti della cittá. Poi fu la volta di Sheffield, la grande cittá industriale dove i nostri Indiani ammirarono con gioia i coltelli di tutte le dimensioni e di tutte le forme, la fabbricazione dei quali è d'una fama mondiale. Soke-on- Trent, colle sue fabbriche di stoviglie di terra di Wedgwood, fu per loro un nuovo oggetto d'ammirazione; Nottingham la cittá dei merletti, Leicester piena di ricordi storici e Birmingham colle sue fucine clhe sembrano tanti inferni, dovo il ferro è continuamente in fusione, stupirono in nostri Indiani.

Cardiff nel paese dei Vallesi, sembra una cittá americana. La sua popolazione ed i suoi affari hanno aumentato da nove anni del 55%. Questa fu una delle cittá che ci diede il maggior guadagno. In sei giorni i nostri incassi arrivarono a 10.000, ossia 250.000 franchi e l'affluenza dei visitatori venuti da tutte le parti era talmente grande, che ne risultó alla Borsa un aumento dei valori delle ferrovie; una trattoria servi piú di 15.000 pasti! Ci recammo poi a Bristol rinomato porto occidentale dell'Inghilterra; a Plymouth Devonpart, le due cittá gemelle militari e commerciali; i nostri successi furono grandi e resero la nostra visita nel dell'Inghilterra molto gardevole Brigthon c'incantó per la sua bellezza, ma ci lasció anche un'impressione di spavento, giacché subimmo un trribile ciclone, che non sará facilmente cancellato dalla nostra memoria. Questa fu la nostra ultima fermata prima dalla nostra partenza per Glasgow, l'inverno in un edifizio specialmente adat- tato e dove abbiamo avuto l'occasione di conoscere le qualitá particolari dello Scozzese. Fu appunto lì che 6000 fanciulli orfani ci cantarono il „Yankee Doodle" in testimonianza della loro simpatia per l'America libera. Noi ci ricordiamo sempre con benevolenza l'accoglienza che Glasgow.
Il nostro ritorno a Londra, cittá nella quale abbíamd avutó grandi trionfi, ci richiamó tutte le rimembranze gradevoli che vi ayevamo conservato fin dal nostro ultimo soggiorno. La stagione ebbe la sua chiusura con un omaggio oltremodo lusinghiero. ILa corte era in lutto per il principe Alberto- Vittorio e Sua Maestá la regina d'Inghiltera, Imperatrice delle Indie, manifestó il desiderio che fosse data una rappresentazione speciale e privata al castello di Windsor. Sua Maestá é pure l'unica sovrana che ha visto il Wild West coi Rough Riders mondiali in rappresentazione speciale.

Migliaia di persone assistettero alla nostra partenza, allorché abbandonammo l'Ingilhterra, portando con noi l'espressione del loro sincero rincrescimento. Fummo imbarcati ai Docks di Tilbury sopra una meravigliosa nave transatlantica americana, Mohawk, traversammo il mare del Nord, il canale della Manica e l'Atlantico, per sbarcare a Jersey City, dove fummo f