1906 Buffalo Bills Wild West (Italian) (MS6.6.A.2.6.5)

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{POSSEDIMENTI DEL COL. W. F. CODY.}

tivi a questi eroi della frontiera, dal primo guerriero "Buckskin", Benjamin Church, che sconfisso selvaggi servendosi della loro stessa tattica, divenendo maestro nell'arte di nascondersi, di tendere imboscate, di sorprendere il nemico, fino al giorno in cui i Mohawks ed i Pegnot si ritirarono disperati vero l'ovest.

Al principio delle campagne indiane, allorche i civilzzatori erano un manipolo e gl'Indiani contavansi a migliaia quando la frontiera della civilzzazione non era comparativamente che a poca distanza della costa, l'esploratore si teneva principalmente sulla difensiva.

La sua missione era di vegliare sugli astuti Indiani, prevenirne gli attacchi improvvisi, le sorprese e guidare gli apportatori di civilita nei loro storzi per respingere il nemico; ma coll'andar del tempo le condizioni si modificarono: egli rinunzio alla sua attiudine difensiva per prendere l'iniziativa dell'attacco, e si mise dal canto suo a dare la caccia all'Indiano.

All'epoca del generale Harnay, divenne indispensabile attraversare le pianure, e perlustrare quel vasto continente, onde stabilire una comunicazione tra l'Atlantico ed il Pacifico, allo scopo d'assicurare l'avvenire commerciale del paese.

{CANALE CODY.}

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Allora apparve una nuova categoria di esploratori tra i quali si distinsero i generali Sherman, Sheridan, Custer, Miles, Merritt, Carr, Crook, Mackenzie ed altri valorosi, poi il figlio della pianura il Colonel W. F. Cody, il nome del quale brilla di luce intensa. Le condizioni erano anche cambiate. L'esploratore non si trovó piú faccia a faccia ad un nemico armato dell'arco e della freccia, armi antiquate al pari del moschetto dei nostri padri. Le due razze si battevano ad armi uguali, muniti entrambi del fucile a ripetizione e del revolver. Queste armi divennero terribili nelle mani d'un nemico accanito e disperato. A quell'epoca (1868 al 1885) gl'Indiani avevano raggiunto il sommo della loro resistenza. Riconoscendo alla fine che la lotta coi bianchi, numerosi come i granelli di sabbia del mare, era una guerra sterminatrice, risolvettero di battersi fino all'ultimo affrontando il nemico senza curarsi della morte e allo scopo unico di vender cara la loro vita.

Fu a quell'epoca che il Colonnello Cody ebbe a lottare per sorpassare la fama che i suoi predecessori avevano lasciato alla storia e grazie alle sue eccellenti qualità, acquistó la buona reputazione che ha conservato fino ad oggi.

Sotto l'occhio vigile dei grandi generali che sono stati i principali autori della storia contemporanea, trovó in seguito ad esercitare la sua abilitá strategica, la conoscenza delle abitudini e dei costumi dell'Indiano. La sua esperienza lo pose in grado d'affrontare l'astuzia con l'astuzia, l'artifizio con l'artifizio; e quando a queste qualitá s'aggiunsero la pazienza, la tenacia ed il corraggio egli trionfó sopra di essi, come l'aquila sulla volpe.

Cristoforo Colombo puó a ben ragione essere posto alla testa dei piu famosi esploratori benché non fosse uno di quei Buckskins esperti che vennero dopo di lui. Ciononostante il suo temperamento era quello d'un esploratore poichè egli aveva un coraggio invincibile. II destino lo conduceva non attraverso le pianure senza sentiero ma sulle acque sconosciute; il coraggioe la perseveranza preghiere dei suoi marinai disperati, prova che lui solo, tra essi, possedeva le eccellenti qualitá dell'esploratore.

Come abbiamo detto più sopra. quantunque ogni campo abbia avuto il suo esploratore, i di cui valorosi sono restati leggendari e meriterebbero che s'inalzasse un monumento ad ognuno, il nome di Daniel Boone si stacca come stella di prima grandezza da questa costellazione d'eroi. Egli fu uomo di statura media, l'occhio vivo, robusto come un atleta. Il vestimento dell'esploratore non ha mai variato, talmente é appropriato al genere di vita di coloro che lo indossano. Esso consiste in una specie di camiciuola flessibile e floscia fatta di pelle di capriolo, ammirabilmente conciata; in lunghi cosciali pure di pelle, ornati con frangie dai colori vivi; una cintura di pelle recinge la vita, alla quale é appesa un'accetta, giberne, munizioni ed un coltello da caccia.

Così vestito Boone traversó le montagne della Carolina del Nord il 7 Giu 1769. Dall'alto d'una collina non lontana dal fiume, egli contempló il bel paese di Kentuckye che in breve doveva essere conosciuto sotto il nome di Terra nera e sanguinosa.

Quattro anni dopo Boone condusse una' piccola truppa di colonizzatorí in quella regione e vi si stabili. Gli avvenimenti che seguirono, appartengono alla storia del nostro paese. Una lotta costante cogl'Indiani, la presa e la ripresa dei loro figli, la prigionia e la fuga di Boone stesso, sono tra gli episodi piú romanzeschi del mondo nuovo.

Al nome di Daniele Boone sará sempre associato negli annali dei pionieri, quello del suo amico Simeone Kenton. All'etá di 16 anni venne alle prese con un rivale che come lui corteggiava, la figlia d'un vicino; credendo d'averlo ucciso fuggì nella foresta dove con- dusse da quell'epoca una vita piena di pericoli e d'avventure, fino al giorno in cui il Congresso gli accordó una pensione e lo Stato del Kentucky gli fece dono di un pezzo di terreno, sul quale trascorse i suoi ultimi anni.

Kenton era un uomo di bellezza virile. Misurava piú eli sei piedi, era d'una costituzione robusta, aveva una fisonomia a tratti regolari e graziosj, capelli biondi, e carnagione chiara. I suoi occhi grigi ed allegri aumentavano il fascino ch'egli esercitava. Per scoprire

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66 un'orma, non esisteva un altro d'eguale capacitá ed cra coraggioso fino alla temeritá. Spesso fu fatto prigioniero e riusci sempre a fuggire a prezzo di pericoli e sofferenze infinite: tre volte venne legato al tronco della tortura. A diverse riprese nel corso della sua carriera avventurosa dovette la vita solo all'impressione che produceva sulle donne la sua superba sembianza. La nera e sanguinante terra del Kentucky fece nascere un uomo che era destinato ad esser successore di Danicl Boone che l'aveva scoperta: Cristoforo Carson, conosciuto dovunque col nome di Kits. La sua reputazione negli annali della frontiera uguaglia quella del suo predecessore, Non era solamente come Boone ed altri pionieri sagace, abile, risoluto, ma pure piú sobrio, modesto e di sangue freddo. Benché di statura piccola, Carson aveva le spalle quadrate; egli era tarchiato e del tutto notevole per la sua elasticitá e la sua agilita. Egli passó i primi anni della sua vita cacciando, Il suo istinto e la sua agilitá furono la causa prima del suo arruolamento come esploratore del generale John C. Frémont che accompagnò nelle sue spedizioni attraverso le pianure e le montagne rocciose. I servigi che rese al governo durante la guerra civile DANIEL BOONE. nel Nuovo Messico, nel Colorado e sul territorio indiano furono inapprezzabili. Presto si clevó al grado di brigadiere generale. In una delle sue spedizioni con Frémont, insieme ad un solo compagno, inseguf un corpo di briganti indiani, li disperse e riprese 30 cavalli rubati; percorse, nell'andare e nel ritorno, più di cento miglia e ritornó all'accampamento in trenta ore. Per quanto incredibili ci sembrino tali esplorazioni, a noi abitanti delle cittá, pure ne yennero cseguite simili dal Colonello Cody (Buffalo Bill) che spicca grandemente su questo famoso corpo di esploratori ora sparito per sempre. Cody ebbe l'onore di servire in qualitá di colonello e di brigadiere generale nella guardia nazionale dello Stato di Nebraska. II suo nome fu menzionato nei dispacci ufficiali dell'esercito degli Stati Uniti. Egli porta la medaglia del Congresso ed ha presentemente l'onore d'essere avvocato generale e giudice della guardia nazionale di Wyoming. RIUNIONE DELLEAN TICHE STAFFETTE AL CAMPO DEL "WILD WEST" DI BUFFALO BILL, A OKLAHOMA. Qualche anno fa Washington Irving ha celebrato nei suoi libri quella regione occidentale, trasformata più tardi in territorio indiano e distretto d'Oklahoma, regione designata allora col nome di Noman's Land, Essa e stata da tempi imemorabili il teatro delle lotte tra Indiani. Piú tardi divenne quello delle lotte tra Indiani e bianchi. Essa é presentemente celebre per la sua prosperitá dovuta alla buona amministrazione e per sviluppo lo apportato dal governo, Siccome essa essa na delle rare regioni nelle quali regnava ancora la vita primitiva, essa esercitava naturalmente una grande attrazione sui vecchi esploratori e sui guerrieri indiani, conipagni di Buffalo Bill (Colonel W. F. Cody). Essi vi si sono stabiliti e presentemente prosperano. IL WILD WEST AL VATICANO - GL'INDIANI ED I COWBOYS. New-York Herald, 4 Marzo 1890 (dalla nostra correspondenza speciale, 3 Marzo) Roma. Uno dei piú strani spettacoli che si siano potuti contemplare entro le severe mura del Vaticano, é stato l'ingresso sensazionale che fece questa mattina Buffalo Bill alla testa dei suoi Indiani e Cowboys nel momento che la corte ecclesiastica e militare della Santa Sede si era riunita per assistere al Te Deum annuale di Lcone XIII, festeggiando l'anniversario della sua incoronazione. In quella spendida cornice tra gli affreschi immortali di Michelangelo e Raffacllo e nel mezzo della piú antica aristocrazia romana apparve d'un tratto una banda di selvaggi dai più vari colori, coperti di piume e d'armi, di Tomahawks e di coltelli. Una folla enorme si era riunita di buon ora sulla grande piazza davanti a San Pietro, per assistere

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all'arrivo degli Americani. Dalle 9% il palazzo ducale, i sacri palazzi e la capella Sistina erano letteralmente affollati da coloro che erano riusciti a penetrarvi. Il passaggio era mantenuto libero dalle guardie svizzere nelle loro brillanti uniformi, dai gendarmi papali e dai camerlenghi; i raggi d'un sole radiante si riflettevano in mille scintlllesulle lame scintilianti le piume multicolori, le catene d'oro, i vestiti di seta ed infine su tutti gli emblemi della potenza e della gloria pontificale. IL WILD WEST FA IL SUO INGRESSO. Repentinamente apparve una bella figura cavalleresca. Tutti gli sguardi si diressero su di essa. Era il Colonello W. F. Cody Buffalo Bille. Egli salutó con un largo gesto i camerlenghie si fece avanti tra le file delle guardie.

Image SAN PIETR0 ED IL VATIAND

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Rocky Bear conduceva i guerrieri Siux che chiudevano il corteo. Essi erano dipinti da tutti i colori dovuti all'immaginazione eccentrica degl'Indiani; ogni uomo portava seco un oggetto, perche si trasformasse in gran medicina alla presenza del grande medico mandato dallo Spirito Eccelso.

Rocky Bear dagli occhi che giravano nelle orbite, le mani incrociate sul petto, s'avanzo sulle punte dei piedi in quel mare di colori. I suoi bravi lanciarono sguardi furtivi sulle alabarde degli svizzeri e sulle loro sciabole a doppia elsa.

Gl'Indiani ed i Cowboys furono collocati alla parte verso sud del portico ducale ed il Colonello Cody, condotto dai camerlenghi alla cappella Sistina, fu ricevuto dalla signorina Herman, figlia del generale Sherman. In seguito una principessa lo invito a prendere postonella tribuna dell'aristocrazia romana.

Aveva cosi dinanzi a lui tutto il brillante corpo diplomatico ed era circonadato dal principe e dalla principessa Borghese, dal marchese Serlupi, dalla principessa Bandini, dalla duchessa e da tutte le antiche famiglie romane.

LA BENEDIZIONE PAPALE

Allorche il Papa apparve nella Sedia Gestatoria portata dai sediari, preceduto dai cavalieri di Malta, dai cardinali e dagli arcivescovi, i Cowboys come pur gl'Indiani s'inchinarono.

Rocky Bear s'inginocchio e fece il segno della croce. Il Pontefice si chino verso quel gruppo di uomini dall'aspetto ruvido e selvaggio e li benedi sembro commosso alla loro vista.

Allorche il corteo continuo il suo cammino, gl'Indiani erano esaltafi e la moglie d'uno di essi svenne. Furono avvertiti che non avrebbero dovuto profferir parola e con pena si riusci ad impedire che emanassero grida. Il Papa osservo Cody con curiosita allorche passo davanti a lui e il grande esploratore s'inchino profondamente ricevendo la benedizione papale.

{DOMATURA D'UN CAVALLO SELVAGGIO.}

Dopo la messa, accompagnata dai cori, durante la quale la voce sonora di Leone XIII risono diverse volte attraverso la cappella, il numeroso uditorio abbandono il Vaticano.

IN QUALE MANIERA I COWBOYS DOMARONO I CAVALLI SELVAGGI DI ROMA.

Per telegrafo all' Herald, Roma 4 marzo 1890.

Tutta Roma si e interessata oggi ad una rappresentazione d'ammaestramento fatta dai Cowboys di Buffalo Bill con i cavalli selvaggi, del duca di Sermoneta.

Da molti giorni le autorita romane erano occupate ad erigere ripari speciali per proteggere la folla da pericoli.

I cavalli appartenevano alle scuderie del principe Sermoneta che era desideroso di mettere alla prova il valore e la destrezza dei Cowboys, sul dorso di cavalli stranieri senza ch'essi ne conoscessero l'astuzia.

Tutti s'aspettavano di veder uccisi diversi uomini durante quest' esperimento. L'ansieta era al colmo. Piu di 2000 vetture erano ferme attorno al recinto, mentre circa 20.000 persone erano gruppate lungo spaziosis recinti. Lord Dufferin e molti altri diplomatici si trovavano sulla terrazza; si noto la signora Crispi, il principe Torlonia, la signora Depretis, la principessa

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