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Whit at Apr 20, 2020 10:51 AM

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con sbalzi azzardosi e fanno salti pericolosi tra baionette e sciabole. Essi fanno piroette e is arrampicano gli uni sopra gli altri tenendosi in equilibrio coll'agilitá di scimmie, fino a che nove tra essi formano un'alta piramide sostenuta alla base da un solo, un vero ercole figlio del profeta. Nel frattempo, l'indovino della tribú girasi con le braccia tese come una trottola con una rapiditá talmente vertiginosa e ininterotta che ci si domanda per quale prestigio non si riduce in pezzi coprendo la scena coi suoi avanzi mortali.
IL CAVALLO INDOMABILE (BUCKING BRONCHO) ALLO STATO NATURALE NON: ADDESTRATO PER LA CIRCO- STANZA,
Il cavallo é naturalmente un animale timido e diffidente. Colui che lo addestra deve rendersi conto di queste due qualitá per abituarlo all'uso della sella e della bardatura. Considerate come il repertorio del cavallo da circo, anche il piú bene addestrato, sia limitato. Lo s'insegna a fare dei giri che sorprendono e che divertono, ma a tutto vi é un limite che non si puó, sorpassare nè con clemenza e neppure con la forza. É cosi impossibile insegnagli ad esser »indomabile, come imparare ad un canguro a suonare il flauto. Non si puó addestrare nessun animale a ferirsi, o ad uccidersi; un cavallo tanto meno di qualunque altro. L'istinto della propria conservazione rende impossibile la cosa; nessuno potrebbe riuscirvi. E pure inverosimile di supporre che per interesse si potesse decidere un uomo ad addestrare un cavallo a gettarsi sopra di lui, a morsicarlo e forse ucciderlo. Nondimeno non passa giorno della stagione, nel quale uno oppure diversi Cowboys non sono condotti all'ospedale in seguito alle loro lotte coi. Bucking bronchos. Tutti sono giornalmente imbrattati, sbalzellati, contusi; uomini d'una constituzione meno vigorosa spartana, sarebbero ben presto sulla bara.

Qu sti cavalli indomabili non pos- sono sopportare il cavaliere e i loro sforzi selvaggi per sbarazzarsene, sono incorreggibili. Qualche volta é possibile domarli, ma solamente dopo una lunga lotta, spesso piena di pericoli, che richiede un'agilitá, una disinvoltura ed un coraggio tal- mente straordinario da parte del cavaliere, che l'arrivarci é un'eccezione.

Ogni sforzo fatto per montare e padroneggiare un tale cavallo, non fa che eccitarlo alla resistenza; e non ve ne sono neppure due che adoperino la medesima tattica di difesa: l'uno si lascierá sellare e montare prima di spiegare lo spirito di rivolta che é in lui. L'altro si sottometterå tranquillamente alla sella, ma a questo punto perderá la pazienza. Per un'altro la sola vista della sella sará un segnale di guerra. Questo fará schiena d'asino stendendo le quattro gambe: quello si getterá al suolo e si rifiuterá ostinatamente d'alzarsi.

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con sbalzi azzardosi e fanno salti pericolosi tra baionette e sciabole. Essi fanno piroette e is arrampicano gli uni sopra gli altri tenendosi in equilibrio coll'agilitá di scimmie, fino a che nove tra essi formano un'alta piramide sostenuta alla base da un solo, un vero ercole figlio del profeta. Nel frattempo, l'indovino della tribú girasi con le braccia tese come una trottola con una rapiditá talmente vertiginosa e ininterotta che ci si domanda per quale prestigio non si riduce in pezzi coprendo la scena coi suoi avanzi mortali.
IL CAVALLO INDOMABILE (BUCKING BRONCHO) ALLO STATO NATURALE NON: ADDESTRATO PER LA CIRCO- STANZA,
Il cavallo é naturalmente un animale timido e diffidente. Colui che lo addestra deve rendersi conto di queste due qualitá per abituarlo all'uso della sella e della bardatura. Considerate come il repertorio del cavallo da circo, anche il piú bene addestrato, sia limitato. Lo s'insegna a fare dei giri che sorprendono e che divertono, ma a tutto vi é un limite che non si puó, sorpassare nè con clemenza e neppure con la forza. É cosi impossibile insegnagli ad esser »indomabile, come imparare ad un canguro a suonare il flauto. Non si puó addestrare nessun animale a ferirsi, o ad uccidersi; un cavallo tanto meno di qualunque altro. L'istinto della propria conservazione rende impossibile la cosa; nessuno potrebbe riuscirvi. E pure inverosimile di supporre che per interesse si potesse decidere un uomo ad addestrare un cavallo a gettarsi sopra di lui, a morsicarlo e forse ucciderlo. Nondimeno non passa giorno della stagione, nel quale uno oppure diversi Cowboys non sono condotti all'ospedale in seguito alle loro lotte coi. Bucking bronchos. Tutti sono giornalmente imbrattati, sbalzellati, contusi; uomini d'una constituzione meno vigorosa spartana, sarebbero ben presto sulla bara.

Qu sti cavalli indomabili non pos- sono sopportare il cavaliere e i loro sforzi selvaggi per sbarazzarsene, sono incorreggibili. Qualche volta é possibile domarli, ma solamente dopo una lunga lotta, spesso piena di pericoli, che richiede un'agilitá, una disinvoltura ed un coraggio tal- mente straordinario da parte del cavaliere, che l'arrivarci é un'eccezione.

Ogni sforzo fatto per montare e padroneggiare un tale cavallo, non fa che eccitarlo alla resistenza; e non ve ne sono neppure due che adoperino la medesima tattica di difesa: l'uno si lascierá sellare e montare prima di spiegare lo spirito di rivolta che é in lui. L'altro si sottometterå tranquillamente alla sella, ma a questo punto perderá la pazienza. Per un'altro la sola vista della sella sará un segnale di guerra. Questo fará schiena d'asino stendendo le quattro gambe: quello si getterá al suolo e si rifiuterá ostinatamente d'alzarsi.